Anestesia e rianimazione
Principali tecniche di anestesia e di sedazione:
- Anestesia generale
- Anestesia loco regionale: blocchi centrali e periferici
- Partoanalgesia
- Terapia del dolore post operatorio
- Attività di sedazione profonda per la diagnostica invasiva gastroenterologia e per le tecniche di procreazione medicalmente assistita.
Numeri utili
Caposala
Saida Kraich
Tel. +39 050 586404
Prestazioni e terapie
- Anestesia generale. Si induce attraverso l’utilizzo di farmaci ipnotici e analgesici somministrati per via endovenosa, seguiti da un mantenimento tramite farmaci inalatori o endovenosi. Sovente i pazienti in anestesia generale vengono immobilizzati con farmaci miorilassanti e necessitano quindi di un supporto completo della funzione respiratoria tramite ventilatori artificiali. Al termine dell’intervento l’azione di questi farmaci viene antagonizzata e l’anestesia alleggerita fino al completo recupero da parte del paziente dell’autonomia ventilatoria. I pazienti vengono quindi trasferiti in un’area di risveglio, da dove vengono dimessi per tornare in reparto nel momento in cui si verifica un completo recupero della coscienza e dell’omeostasi cardiorespiratoria.
- Anestesia loco-regionale. Esistono molte tecniche di anestesia loco-regionale. Le più utilizzate sono l’anestesia spinale e l’anestesia epidurale. Queste tecniche prevedono l’iniezione di anestetici locali all’interno del sacco durale o nello spazio epidurale con blocco delle fibre nervose che portano informazioni dolorose dalla periferia al sistema nervoso centrale. Le anestesie spinali ed epidurali vengono effettuate singolarmente per interventi sugli arti o sul basso addome, mentre per interventi sull’alto addome vengono abitualmente associate a una sedazione per il comfort del paziente. Generalmente l’anestesia epidurale prevede il posizionamento di un catetere che consente di infondere anestetici locali e analgesici per i primi giorni dopo l’intervento, ottimizzando il controllo del dolore e quindi il recupero funzionale del paziente dopo l’operazione.
- Blocchi periferici. È una tecnica utilizzata per le procedure ortopediche che coinvolgono le estremità.
- Anestesia locale. Molti interventi chirurgici, come gli interventi oculistici o interventi in day hospital, vengono invece effettuati con un’anestesia locale tramite infiltrazione diretta di miscele anestetiche nel punto di ferita. Abitualmente si associa una sedazione più o meno profonda per dare risultati migliori.
L’intervento chirurgico si accompagna sempre a dolore sia in sede di ferita sia in zone distanti dalla ferita stessa.
Trattare il dolore acuto postoperatorio, oltre che per motivi etici, nasce dall’osservazione che esso si accompagna a cambiamenti fisiopatologici a carico di organi e apparati, i quali possono esporre il paziente a diverse complicanze.
Tale servizio ha quindi un’importanza fondamentale perché riduce le problematiche postoperatorie e accelera la ripresa del paziente, diminuendo le giornate di degenza.
Un adeguato trattamento del dolore non può essere raggiunto senza il continuo monitoraggio del paziente e la stretta collaborazione tra personale medico e infermieristico.
Il modello organizzativo adottato dalla Casa di Cura San Rossore prevede la cooperazione tra le seguenti figure professionali:
- L’anestesista applica i protocolli, effettua il controllo di qualità, valuta i benefici e gli effetti collaterali e valuta il dolore del paziente.
- infermiere di degenza : controlla i parametri vitali, somministra la terapia e rileva l’entità del dolore.
Il dolore da parto è molto intenso: curare il dolore del travaglio di parto può contribuire non solo a migliorare la qualità di vita della futura madre, ma anche a ridurre gli effetti che il dolore stesso provoca sull’unità materno-fetale.
Il parto è diviso in tre momenti, denominati fase dilatativa, fase espulsiva e fase del secondamento. Il dolore che lo accompagna può essere descritto come bifasico. La fase dilatativa è caratterizzata da un dolore intermittente, mal localizzabile, sincrono con le contrazioni uterine, che aumenta con la progressiva dilatazione della cervice uterina.
Con la progressione del travaglio, l’approssimarsi della fase espulsiva e la discesa della parte presentata, il dolore diventa più localizzato e più intenso: la paziente lo avverte in sede pelvica, vaginale e perineale.
Scopo dell’analgesia epidurale è quello di togliere la sensazione dolorosa;
La puntura epidurale, eseguita a livello intervertebrale lombare, può essere praticata in qualsiasi paziente consenziente nella quale non esistano controindicazioni cliniche.
L’anestesista posizione il catetere epidurale e inizia la somministrazione di farmaci: le contrazioni a poco a poco appariranno meno dolorose fino a essere percepite come senso di pressione.
La riduzione del dolore non implica una paralisi muscolare, pertanto la donna può muoversi e camminare.
Il catetere epidurale può essere sfruttato per fare una anestesia epidurale per un eventuale taglio cesareo, somministrando una dose più concentrata di farmaco anestetico.
Dispone di 3 sale operatorie e una sala parto dotate di apparecchi di anestesia con sistema di ventilazione automatica e monitoraggio continuo cardiocircolatorio e respiratorio, un’area di risveglio e preparazione del paziente.
PRINCIPALI TRATTAMENTI
- Trattamento intensivo di pazienti critici, in particolare:
- trattamento dell’insufficienza respiratoria;
- trattamento dell’insufficienza cardiocircolatoria (shock settico, ipovolemico e cardiogeno);
- trattamento farmacologico/dialitico dell’insufficienza renale acuta associata a patologie cardiocircolatorie, respiratorie o stati settici;
- Monitoraggio intensivo delle funzioni vitali di pazienti chirurgici e post-chirurgici
- Assistenza/sedazione presso il Servizio di Radiologia convenzionale (assistenza durante l’introduzione di mezzo di contrasto in pazienti allergici)
- Assistenza/sedazione presso il Servizio di Endoscopia
Il Servizio di Anestesia utilizza protocolli di trattamento basati sulle principali linee guida nazionali e internazionali.
Caratteristiche:
4 letti di degenza attrezzati per il monitoraggio emodinamico completo, con sistema d’assistenza respiratoria meccanica in grado di assicurare varie forme di ventilazione e sistemi di pompe infusionali per somministrare in modo preciso farmaci e sostanze nutrizionali.