Chirurgia della mano
La Chirurgia della Mano interviene per il trattamento delle seguenti patologie:
- Neuropatie periferiche compressive dell’arto superiore (Sindrome del tunnel carpale, compressione del nervo ulnare / radiale)
- Tenosinoviti (Dito a scatto, malattia di De Quervain)
- Malattia di Dupuytren
(Aponeurotomia per Malattia di Dupuytren e lipofilling: trattamento mininvasivo della Malattia di Dupuytren o retrazione dell’aponeurosi palmare: nuovo intervento che permette di evitare lunghe incisioni e che consente una guarigione più rapida [dott.ssa Grazia Salimbeni]) - Rizoartrosi, artrosi della mano e/o del polso
- Artrite reumatoide con relative deformità del polso e/o delle dita
- Lesioni tendinee flessori/estensori, dito a martello, lesione di Segond
- Lesione legamento collaterale ulnare 1°mf (lesione di Stener)
- Malformazioni congenite mano
- Tumori alla mano (epitelioma, xantoma, schwannoma, lipoma, angioma, etc.)
- Traumi complessi della mano e/o del polso con lesioni tendinee, nervose ed ossee
- Reimpianti con tecnica microchirurgica
- Esiti post-traumatici della mano, esiti ustione alla mano
Qualche informazione in più
Sindrome del tunnel carpale (STC)
La Sindrome del Tunnel Carpale (STC) è la neuropatia periferica più frequente ed è dovuta alla compressione del nervo mediano al polso nel suo passaggio attraverso il tunnel carpale. Il tunnel carpale è un condotto localizzato al polso formato da alcune ossa carpali sulle quali è teso il legamento trasverso del carpo (LTC), un nastro fibroso che costituisce il tetto del tunnel. All’interno di questa conduttura decorre il nervo mediano insieme ai 9 tendini flessori delle dita. La terapia chirurgica della Sindrome del Tunnel Carpale è indicata in presenza della tipica sintomatologia algico-parestesica, previa conferma elettromiografica (EMG).
La tecnica tradizionale, che rimane comunque sempre valida, prevede un’incisione longitudinale di 2-3 cm alla mano, distalmente alla piega del polso, che consente l’apertura del condotto carpale mediante la sezione del LTC.
La tecnica endoscopica, utilizzata presso la Casa di Cura San Rossore, prevede invece una piccola incisione trasversale a livello della piega del polso che consente d’inserire un endoscopio collegato al sistema di videocamera, che permette una perfetta visualizzazione dell’interno del tunnel carpale e delle relative strutture.
Dopo il corretto posizionamento del sistema coassiale, e sotto controllo visivo permanente, una semplice pressione sul pulsante del manipolo, consente la sezione del legamento mediante azione retrograda del manipolo stesso.
Questo sistema innovativo con il suo concetto di chirurgia mini-invasiva offre al paziente vantaggi significativi sia nei tempi di ripresa dell’attività lavorativa, sia in termini di sicurezza, sia nei minimi esiti cicatriziali.
Il dito a scatto o morbo di Notta
Il fenomeno del dito a scatto è dovuto ad un difficoltoso scorrimento dei tendini flessori nel condotto digitale, espressione di un processo infiammatorio degli stessi.
Lo scatto è spesso doloroso, e comporta una discreta limitazione funzionale della mano, pertanto si rende necessario l’intervento di puleggiotomia, con il quale il tunnel digitale viene aperto e lo scorrimento tendineo ripristinato.
Si raccomanda una mobilizzazione immediata delle dita, favorito anche dalla riduzione rapida del quadro doloroso.
La tenosinovite stenosante di De Quervain
Si tratta di una tendinite spesso molto dolorosa del polso, determinata dall’infiammazione dei tendini abduttore lungo ed estensore breve del pollice, che decorrono nel primo condotto degli estensori.
Viene definita stenosante perché caratterizzata anch’essa da un conflitto dei tendini con le pareti del condotto, determinato sia da una predisposizione anatomica che da fattori scatenanti, come attività manuali ripetitive.
Il sintomo principale è il dolore sul lato radiale del polso, esacerbato da particolari movimenti della mano (segno di Finkelstein).
Il trattamento conservativo più efficace risulta la infiltrazione locale di cortisonici associata all’utilizzo di splint, ma la soluzione definitiva è rappresentata dall’intervento di puleggioplastica.
L’operazione consiste in una piccola incisione cutanea che consente di ampliare il tunnel e di rimuovere la sinovite, risolvendo rapidamente il quadro doloroso.
Il morbo di Dupuytren
È una tipica patologia della mano caratterizzata dalla insorgenza di noduli fibrosi nel palmo della mano, che evolvono lentamente in corde retraenti i raggi digitali, in particolare a livello del 4°/5° raggio.
La malattia ha spesso carattere familiare e colpisce prevalentemente il sesso maschile, sebbene con discreta variabilità individuale in termini di gravità e di progressione.
L’intervento di aponevrectomia selettiva rappresenta ancora la principale tecnica chirurgica correttiva, e deve essere effettuata da chirurghi esperti, date le strutture vasculo-nervose presenti nel palmo della mano e la necessità di plastiche cutanee.
Un trattamento fisioterapico post-intervento è sempre raccomandato.
La Rizoartrosi
Viene così definito il quadro di artrosi della base del pollice, che si sviluppa a carico dell’articolazione trapezio-metacarpale. Tale articolazione permette l’opponibilità del pollice alle dita lunghe, risultando fondamentale per la funzione prensile globale della mano.
La malattia rientra in un normale processo degenerativo delle cartilagini ma può manifestarsi con un quadro doloroso locale che si accentua nei movimenti di prensione, comportando una limitazione funzionale spesso grave.
Il trattamento inizialmente è conservativo (utilizzo di tutori specifici, terapie fisiche e farmacologiche)
In caso di dolore molto intenso possono essere utilizzate infiltrazioni intra-articolari di acido Jaluronico o di cortisonici, ma la soluzione definitiva è rappresentata dall’intervento di artroplastica in sospensione, che prevede l’asportazione del trapezio ed una plastica tendinea.
L’intervento in questione non comporta l’impianto di materiale estraneo come protesi o mezzi di sintesi. Occorre mantenere una piccola doccia gessata per 3 settimane, ed iniziare quindi un ciclo di fisioterapia.
Artrite reumatoide
L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica di origine autoimmune che colpisce le articolazioni, si manifesta più frequentemente tra i 30 e i 50 anni prediligendo il sesso femminile.
La malattia è caratterizzata dalla proliferazione di un tessuto sinoviale con attività erosiva a partenza dalle articolazioni, per poi interessare progressivamente le ossa ed i tendini.
Le articolazioni colpite sono inizialmente quelle delle estremità, le piccole articolazioni delle mani e dei piedi, che si infiammano in modo simmetrico provocando rigidità, dolori e tumefazioni, e compromettendo progressivamente la funzionalità articolare. L’andamento dell’artrite reumatoide è variabile, generalmente caratterizzato da periodi di esacerbazione e di quiescenza della malattia.
Le conseguenze del processo cronico degenerativo a carico della mano possono essere estremamente varie, sempre espressione dell’interessamento articolare, capsulare, tendineo ed osseo, venendo a configurare nel tempo le deformità tipiche della malattia.
A tale scopo l’esperienza nella terapia chirurgica della mano reumatoide suggerisce la sinoviectomia precoce, vale a dire una sorta di pulizia delle articolazioni e dei tendini, al fine di prevenire le complicanze evolutive più gravi.
Le complicanze extra articolari sono rappresentate in genere dalle rotture tendinee, che possono essere trattate con solidarizzazioni o traferimenti tendinei, mentre la chirurgia delle lesioni ossee ed articolari prevede in genere gli impianti protesici o le artrodesi.