A cura della Dott.ssa Francesca Cipolli, Biologa Nutrizionista del Centro di Nutrizione Clinica della Casa di Cura San Rossore
L’acqua è la sostanza più abbondante nel corpo umano: costituisce oltre il 70% del peso corporeo di neonati e bambini, e tra il 50% e il 75% in età adulta. Ogni sistema
dell’organismo dipende da questo elemento essenziale.
L’apporto idrico giornaliero deve bilanciare le perdite di liquidi, che avvengono principalmente attraverso l’escrezione urinaria, ma anche tramite la traspirazione cutanea, la sudorazione, l’espirazione e, in misura minore, con le feci.
Ogni acqua ha caratteristiche di mineralizzazione specifiche, determinate da molteplici fattori. Le diverse tipologie possono essere classificate in base alla composizione, indicata —nel caso delle acque in bottiglia — sull’etichetta attraverso il “residuo fisso”. In base a questo parametro, le acque si suddividono in quattro categorie:
– Minimamente mineralizzate (< 50 mg/l)
– Oligominerali (50–500 mg/l)
– Minerali (500–1500 mg/l)
– Ricche di sali minerali (> 1500 mg/l)
La scelta tra un’acqua a residuo fisso alto o basso dipende dalle esigenze individuali. Le acque possono essere ulteriormente classificate in base alla prevalenza di determinati minerali (es. bicarbonate, calciche, sodiche o iposodiche, magnesiache, ferruginose, ecc.). In
base alla composizione, l’acqua può supportare il trattamento o la gestione di specifiche condizioni cliniche. Anche l’acqua del rubinetto è sicura per legge, è una buona fonte di sali minerali e non favorisce la formazione di calcoli renali.
Per mantenere l’equilibrio idrico e prevenire disidratazione, calcoli renali e altre condizioni patologiche, un adulto sano dovrebbe assumere circa 2 litri di liquidi al giorno (30–35 ml di acqua per kg di peso corporeo). L’acqua proviene sia dalle bevande sia dagli alimenti ingeriti.
Si raccomanda di bere sia lontano dai pasti sia durante i pasti (2–4 bicchieri, circa 500 ml), poiché l’acqua facilita i processi digestivi e migliora la consistenza degli alimenti (come nel caso delle acque bicarbonate).
I fabbisogni idrici variano in base all’età, al sesso, alle fasi di vita (gravidanza, allattamento), alla presenza di patologie (es. perdite anomale o insufficienze d’organo) e al livello di attività fisica.
Nei lattanti, il fabbisogno idrico è di circa 800 ml al giorno,
che sale a 1,5–2 litri per bambini e adolescenti.
Negli adulti, i fabbisogni variano tra 30–40 ml/kg/die
, mentre negli anziani l’apporto ottimale si riduce a circa 25 ml/kg/die.
Un’adeguata idratazione è fondamentale anche per chi pratica attività fisica, al fine di prevenire la disidratazione e sostenere la performance durante l’allenamento o la gara. In questi casi è importante non solo la quantità, ma anche il timing dell’assunzione di liquidi: prima, durante e
dopo l’attività fisica.
Bibliografia:
– EFSA Panel on Dietetic Products, Nutrition, and Allergies (NDA), “Scientific
Opinion on Dietary Reference Values for water”, EFSA Journal, 2010
– Istituto Superiore di Sanità – Documento “L’acqua e l’organismo”
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