E-state in salute: il benessere va in scena a Villa Bertelli

Il Gruppo San Rossore ha scelto di estendere la propria visione della cura oltre le mura della clinica, dando vita a un progetto che unisce cultura, salute e divulgazione scientifica. In collaborazione con Villa Bertelli, centro culturale di riferimento a Forte dei Marmi, è nato un modello di incontro aperto alla comunità, dove la medicina si racconta in modo chiaro, coinvolgente e accessibile a tutti.

Protagonista e anima organizzativa di questa iniziativa è Annalisa Buselli, che con passione e competenza dà forma agli appuntamenti che animano gli spazi di Villa Bertelli. Dopo il successo dello scorso anno, la rassegna “E-state in salute” torna anche nell’estate 2025 con due nuovi incontri dedicati al benessere e alla prevenzione.

Abbiamo intervistato Annalisa Buselli per raccontare da vicino l’esperienza di un progetto che sta costruendo un nuovo modo di fare cultura della salute.

Abbiamo chiesto ad Annalisa Buselli da dove nascano la passione e l’energia che la spingono ad accogliere medici e scienziati da tutta Italia negli spazi di Villa Bertelli, per parlare di salute, medicina e benessere. Ci ha risposto con la semplicità che la contraddistingue, offrendo una visione lucida e personale dello “stare bene”.

«Mi viene spontaneo invitare le persone a prendersi cura di sé e della propria famiglia, cercando un buon equilibrio tra corpo e mente. Stare bene non è solo un dovere verso noi stessi, ma anche verso chi ci sta accanto: quando una persona si ammala, ne risente l’intero nucleo familiare.

Bisogna educare fin da piccoli, e io lo faccio già con il mio nipotino. Serve uno stile di vita sano: alimentazione equilibrata, niente fumo – il tabagismo è una causa certa di tumori e altre gravi malattie – attività fisica, aria aperta, meno zuccheri. Sono tutte abitudini che proteggono il nostro organismo.

Mi piace pensare che chi frequenta gli incontri a Villa Bertelli possa sviluppare una maggiore consapevolezza del valore della qualità della vita e dell’importanza di aiutare corpo e mente a vivere meglio».

Come nasce questo amore per la medicina?
«Fin dall’adolescenza ho sentito un’autentica attrazione per la medicina, che con il tempo è diventata una vera passione. Mi ha portata a conoscere sempre meglio la classe medica e il mondo della ricerca, che considero fondamentale: è grazie alla ricerca se oggi abbiamo cure per malattie che, fino a pochi anni fa, erano considerate incurabili».