Questo numero della nostra rivista è dedicato alla longevità. Con questo termine si indica la massima estensione possibile della vita umana e il vivere per un tempo ben superiore alla media rilevata per gli esseri della nostra specie.
I progressi della scienza medica, insieme alla cultura della prevenzione, alle diagnosi precoci e alle cure oggi efficaci, hanno contribuito a garantire maggiore longevità nella popolazione; ciononostante, e paradossalmente, nella nostra società sono in crescente aumento le preoccupazioni per la durata della vita.

Questa apparente contraddizione consegue alla consapevolezza che, comunque, l’eternità non ci è data, e anche al fatto che la vita è ricca di emozioni a cui non vorremmo rinunciare.
La massima estensione della vita umana è da tempo oggetto di grande interesse culturale e scientifico (antropologico, demografico, genetico, biologico, statistico, filosofico).

In ambito scientifico sono state identificate alcune aree geografiche del pianeta, definite Blue Zones, in cui la speranza di vita è notevolmente più alta rispetto alla media mondiale. Non si tratta di aree con alto benessere socioeconomico, né con servizi sanitari eccellenti e facilmente accessibili; anzi, sono zone per lo più rurali, in cui si è mantenuto il naturale ecosistema. Fra le Blue Zones, le ricerche demografiche hanno individuato in Sardegna, nella provincia di Nuoro, l’area con la maggiore longevità e la maggiore concentrazione di centenari al mondo.

Riguardo alle abitudini di vita, le ricerche hanno rilevato lo scarso o assente tabagismo e l’attività fisica moderata ma costante; riguardo alla nutrizione, il rispetto delle tradizioni alimentari locali e l’abbondante consumo di frutta, ortaggi e proteine di origine vegetale; riguardo alle relazioni, la centralità degli affetti familiari e la percezione di essere socialmente.

Vivere a lungo, e in salute, sembra oggi un mandato socioculturale di primaria importanza e, sul piano sanitario, possiamo agire a tal fine attraverso controlli mirati e periodici della nostra salute, con la guida di sanitari qualificati (per questo la ns. Casa di Cura offre un’ampia gamma di servizi con diagnostica di alto livello, percorsi salute, check-up, visite specialistiche).

Riferendosi poi alle ricerche citate, appare necessaria anche una riflessione più attenta riguardo alle scelte e abitudini di vita più efficaci per garantirci la longevità desiderata.
Lo stress cronico, il culto della velocità e del consumo, le spinte all’eterna giovinezza (anche solo estetica) e un’idea di salutismo spesso malinteso (ma molto promosso a fini commerciali), così come l’adozione di regimi alimentari selettivi e incongrui, rappresentano sicuramente aspetti sfavorevoli, anche se socialmente diffusi.

Se si arriva a una certa età, vuol dire che si è trovato un ritmo equilibrato nel vivere, un ritmo sostenibile e rispettoso dei cicli naturali e dei bisogni primari dell’organismo, fisici, psicologici e relazionali.
Certo, la genetica ha il suo peso, ma la longevità consegue a una vita armoniosa, e anche alla nostra capacità di stare bene nel qui e ora, e questa può essere la sfida quotidiana.

A cura del Dott. Giovanni Gravina