La Casa di Cura San Rossore è da sempre attenta alle nuove tecnologie; a tal proposito, recentemente è partita la nuova attività riservata alla chirurgia della mano e alla microchirurgia ricostruttiva.

Per saperne di più, abbiamo intervistato il dottor Andrea Poggetti, chirurgo della mano.

 

Dottor Poggetti, può raccontarci come è nato questo percorso?

L’evoluzione della medicina e delle tecniche chirurgiche va verso la formazione di aree ultra-specialistiche. Soprattutto nell’ambito della chirurgia della mano e della microchirurgia ricostruttiva, difficilmente le strutture di cura possono erogare prestazioni ultra-specialistiche e avere la possibilità di accogliere il paziente dal momento del trauma fino al suo reinserimento nella vita quotidiana. Qui, però, entra in gioco la Casa di Cura San Rossore: infatti, è proprio presso questa struttura che è nato un nuovo percorso che mira a dare vita a un centro di riferimento di chirurgia della mano e di microchirurgia ricostruttiva.

 

Quali pazienti possono beneficiare di questo percorso?

Tutti i pazienti con patologie del gomito, dell’avambraccio e della mano possono beneficiare della nuova organizzazione; nello specifico, pazienti traumatizzati con fratture (del gomito, dell’avambraccio, del polso, dello scafoide, dei metacarpi o delle falangi), affetti da compressioni dei nervi periferici (tunnel carpale, tunnel cubitale) o da lesioni nervose, e pazienti con necessità ricostruttive (microchirurgiche o protesiche).

 

Quali sono i punti di forza dell’attività della chirurgia della mano e microchirurgia ricostruttiva a San Rossore?

Presso la Casa di Cura San Rossore, le patologie della mano e dell’arto superiore vengono approcciate a tutto tondo. I pazienti sono valutati e trattati con metodiche sempre all’avanguardia e attraverso un percorso personalizzato condiviso fra paziente, chirurgo, radiologo, anestesista, neurofisiologo, terapista della mano e altri specialisti. Nella fase di cura e nel post-intervento, abbiamo la possibilità di avviare il paziente presso terapisti della mano specializzati che possono seguirlo fino al completo recupero.

 

Ci parli delle più recenti innovazioni all’ambito della chirurgia della mano!

Mi sento di poter dire che l’eco-chirurgia sia l’ultima evoluzione della chirurgia mininvasiva. Come facilmente intuibile, più piccole sono le incisioni chirurgiche, minore sarà la cicatrice post-operatoria e migliore e rapido il recupero funzionale. Tale confine può essere superato usando le più recenti tecniche di immagine ecografica che permettono di vedere e guidare il gesto chirurgico dall’esterno. L’assenza di incisioni cutanee rilevanti e di suture rende il paziente libero da bendaggi o tutori/gessi fino dal post-operatorio. La mobilizzazione di tutto l’arto superiore è incoraggiata da subito e di norma non sono necessari né antidolorifici né antibiotici.

 

A cura della Redazione.