Alte temperature estive e abbassamento della pressione arteriosa, un pericolo per gli anziani

Dottore, è un periodo che mi sento più stanco del solito, mi gira la testa, mi si annebbia la vista quando mi alzo in piedi, l’altro giorno sono caduto”: con l’estate, le temperature in costante aumento e il caldo insopportabile, sono sempre più numerose le persone, soprattutto anziani, che manifestano questo tipo di disturbi.

Parliamo di Ipotensione Ortostatica, ovvero il significativo abbassamento della pressione arteriosa al passaggio dalla posizione seduta a quella eretta, che è un fattore di rischio indipendente per mortalità, eventi coronarici e stroke. Ne parliamo con un esperto della materia, il Dottor Amedeo A. Qasem, geriatra presso la Casa di Cura San Rossore.

Dottore come si manifesta l’Ipotensione Ortostatica?

L’ipotensione ortostatica può manifestarsi con sintomi come debolezza, palpitazioni, vertigini, confusione o visione offuscata, turbe dell’udito (inclusi calo uditivo, acufeni), sudorazione che si verificano in genere entro pochi minuti dall’assunzione della postura eretta. Alcuni pazienti sperimentano purtroppo anche cadute.

Si registra una maggiore incidenza di questa patologia nel periodo estivo, perché?

«L’incremento delle temperature comporta un aumento della perdita di liquidi, per “perspiratio insensibilis”, cioè dalla pelle, dalle mucose e dalle vie respiratorie. Inoltre i pazienti anziani hanno una ridotta percezione dello stimolo della sete, e quindi tendono nei mesi estivi alla disidratazione. In questo periodo dell’anno, in particolare nei pazienti anziani con pluripatologie e polifarmacoterapie (come diuretici, antiipertensivi), si sviluppano episodi ipotensivi – estremamente pericolosi in alcune situazioni, per esempio quando ci si alza dal letto al buio durante la notte – che possono portare a cadute che rischiano a loro volta di complicarsi con fratture ossee (spesso a carico del femore, vertebre, omero).

Come viene trattato un paziente che abbia subito un episodio di Ipotensione Ortostatica?

“È necessaria una valutazione globale, per determinare l’origine del disturbo, che spesso è dovuto alla concomitanza di più cause come la disidratazione e l’eccesso di farmaco ipotensivante/diuretico, ma non solo: altre cause possono essere le sindromi da disfunzione del Sistema Nervoso Autonomo centrale e periferico, cardiopatie, disturbi della conduzione elettrica cardiaca. L’ipotensione ortostatica è largamente sottostimata nella comune pratica clinica e dunque meritevole di maggiore attenzione. Determina, infatti, un netto peggioramento della qualità di vita dei pazienti a causa delle cadute, e conseguenti fratture, che richiedono ricovero ospedaliero, con un elevato rischio di disabilità permanente.

Si può prevenire questo disturbo? Quali consigli possiamo dare, soprattutto in questo periodo dell’anno alle persone più a rischio?

“È fondamentale una adeguata idratazione, da considerare come una vera e propria terapia; evitare di esporsi al sole in particolare nelle ore calde della giornata; non rimanere in posizione eretta troppo a lungo; adeguare le terapie farmacologiche, ad esempio, riducendo le dosi e sospendendo momentaneamente la terapia diuretica se non clinicamente necessaria; cercare di creare un ambiente domiciliare fresco; utilizzare ove necessario la calze elastiche.
Come sempre quando si tratta di salute, penso che la cosa fondamentale sia, da parte del medico, saper informare i pazienti su questi temi, ma altrettanto importante è il ruolo del paziente, che deve essere parte attiva: conoscere le proprie patologie, i rischi che ne conseguono e come prevenirle, riduce il rischio di incorrere nelle complicanze”