In questo mese dedicato alla prevenzione dei tumori al seno, parliamo di Senologia Diagnostica, ovvero del primo passo verso un percorso legato alla prevenzione e al controllo della donna, sia in presenza di sintomi che non.

Per l’occasione, abbiamo intervistiamo la dottoressa Anna Cilotti, senologa della Casa di Cura San Rossore, che ci ha spiegato cosa comprende la Senologia Diagnostica e quali sono le varie strumentazioni da essa adottate.

Cosa si intende con “Senologia Diagnostica”?

La Senologia Diagnostica è un approccio metodologico che, come suggerisce il nome, si occupa di diagnosticare precocemente il tumore della mammella. Per fare ciò, si avvale di una serie di indagini cliniche e strumentali che variano da paziente a paziente in base al caso specifico. La personalizzazione è un fattore importantissimo.

Quali sono dunque le tecnologie impiegate dalla Senologia Diagnostica?

Innanzitutto, l’ecografia mammaria: è la tecnica preliminare nello studio della paziente giovane e, dopo la mammografia, nello studio della donna matura e sintomatica. L’avanzamento tecnologico in ambito ecografico si avvale oggi di un sistema, il “Virtual Navigator”, che permette la visualizzazione in tempo reale di immagini ecografiche ottimizzate grazie alla correlazione con immagini RX/RM di riferimento. Grazie alla fusione in tempo reale di immagini ecografiche, mammografiche e RM siamo in grado di dirimere dubbi diagnostici altrimenti non risolvibili. Questa tecnica di fusione, chiamata “Fusion”, è possibile solo con apparecchiature di ultima generazione, come quelle in dotazione presso la Casa di Cura San Rossore.

La tomosintesi è una versione tridimensionale ad alta definizione della mammografia digitale. Consente la ricostruzione di figure volumetriche: infatti, tramite la tomosintesi, la mammella viene scomposta in tante immagini che poi vengono sovrapposte l’una all’altra fino a ricostruire la figura completa, permettendo così al medico di osservarla al meglio e di individuare eventuali anomalie o patologie.

Abbiamo poi la biopsia prona in tomosintesi, ovvero una biopsia sotto guida mammografica che, eseguita in posizione prona, permette alla paziente di assumere una posizione comoda e di rilassarsi.

In ultimo, la Risonanza Magnetica Mammaria (RMM), una metodica che consente la valutazione funzionale delle lesioni mammarie attraverso l’analisi della loro vascolarizzazione.

La RM trova la sua applicazione principale in ambito oncologico: ricorriamo a essa in caso di stadiazione, CUP syndrome, problem solving, discordanza imaging/istologia, risposta alla chemioterapia neoadiuvante, diagnosi differenziale recidiva o cicatrice nelle pazienti operate. Viene impiegata anche nel controllo delle mastoplastiche additive e ricostruttive per controllare lo stato delle protesi.

Questo esame può essere eseguito sia con l’utilizzo del mezzo di contrasto (per identificare il tumore mammario) che senza (per lo studio degli impianti protesici).

Cos’è una Breast Unit?

È un centro multidisciplinare in cui tutti gli specialisti dedicati alla patologia mammaria cooperano e collaborano alla valutazione, alla diagnosi e al trattamento dell’eventuale patologia, accompagnando la paziente nel percorso clinico terapeutico.

Ci sono dei vantaggi nel rivolgersi a una Breast Unit?

Certamente. Rivolgersi a una Breast Unit, soprattutto a quella della Casa di Cura San Rossore, significa avere percorsi diagnostici corretti e personalizzati, usufruire dei più moderni percorsi di trattamento delle patologie della mammella, avere a disposizione una tecnologia di ultima generazione che consenta di raggiungere gli obiettivi di diagnosi, localizzazione, stadiazione e linfonodo sentinella; significa essere accompagnata passo dopo passo in un percorso ultraspecialistico e avere risultati migliori dal punto di vista estetico, di qualità della vita e di sopravvivenza.

Grazie ai progressi della ricerca, la sopravvivenza al tumore al seno è cresciuta molto negli anni: basti pensare che al giorno d’oggi si guarisce nel 90% dei casi.

È sempre però opportuno ricordare la fondamentale importanza della diagnosi precoce.

 

Un’articolo a cura della dott.ssa Anna Cilotti, Responsabile Diagnostica Senologica