Chirurgia della caviglia

Chirurgia della caviglia

La maggior parte dei pazienti che presentano una lesione acuta alla caviglia trae beneficio dalla fisioterapia, ma, in caso di persistenza del disturbo, la soluzione più efficace risulta essere la riparazione artroscopica dei legamenti.

Spesso il dolore alla caviglia deriva da un impingement o da una lesione della cartilagine. Anche il dolore al retropiede deriva da impingement, lesioni cartilaginee o disturbi al tendine d’Achille. A sua volta, il dolore al tendine d’Achille deriva da una tendinopatia o da una borsite.
Nonostante esistano diverse opzioni di trattamento per le lesioni cartilaginee e la maggior parte di esse siano trattate mediante artroscopia, ogni paziente è diverso e, quindi, ogni lesione richiede una soluzione su misura.

Disturbi trattati:

  • Tendine d’Achille
  • Artrosi
  • Lesioni cartilaginee e difetti osteocondrali
  • Impingement anteriore e posteriore della caviglia
  • Instabilità della caviglia
  • Disturbi del tendine peroneo e tibiale posteriore

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Chirurgia della mano

Chirurgia della mano

La Chirurgia della Mano interviene per il trattamento delle seguenti patologie:

  • Neuropatie periferiche compressive dell’arto superiore (Sindrome del tunnel carpale, compressione del nervo ulnare / radiale)
  • Tenosinoviti (Dito a scatto, malattia di De Quervain)
  • Malattia di Dupuytren
    (Aponeurotomia per Malattia di Dupuytren e lipofilling: trattamento mininvasivo della Malattia di Dupuytren o retrazione dell’aponeurosi palmare: nuovo intervento che permette di evitare lunghe incisioni e che consente una guarigione più rapida [dott.ssa Grazia Salimbeni])
  • Rizoartrosi, artrosi della mano e/o del polso
  • Artrite reumatoide con relative deformità del polso e/o delle dita
  • Lesioni tendinee flessori/estensori, dito a martello, lesione di Segond
  • Lesione legamento collaterale ulnare 1°mf (lesione di Stener)
  • Malformazioni congenite mano
  • Tumori alla mano (epitelioma, xantoma, schwannoma, lipoma, angioma, etc.)
  • Traumi complessi della mano e/o del polso con lesioni tendinee, nervose ed ossee
  • Reimpianti con tecnica microchirurgica
  • Esiti post-traumatici della mano, esiti ustione alla mano

Qualche informazione in più


Sindrome del tunnel carpale (STC)

La Sindrome del Tunnel Carpale (STC) è la neuropatia periferica più frequente ed è dovuta alla compressione del nervo mediano al polso nel suo passaggio attraverso il tunnel carpale.
 Il tunnel carpale è un condotto localizzato al polso formato da alcune ossa carpali sulle quali è teso il legamento trasverso del carpo (LTC), un nastro fibroso che costituisce il tetto del tunnel. All’interno di questa conduttura decorre il nervo mediano insieme ai 9 tendini flessori delle dita. La terapia chirurgica della Sindrome del Tunnel Carpale è indicata in presenza della tipica sintomatologia algico-parestesica, previa conferma elettromiografica (EMG).

La tecnica tradizionale, che rimane comunque sempre valida, prevede un’incisione longitudinale di 2-3 cm alla mano, distalmente alla piega del polso, che consente l’apertura del condotto carpale mediante la sezione del LTC.

La tecnica endoscopica, utilizzata presso la Casa di Cura San Rossore, prevede invece una piccola incisione trasversale a livello della piega del polso che consente d’inserire un endoscopio collegato al sistema di videocamera, che permette una perfetta visualizzazione dell’interno del tunnel carpale e delle relative strutture.
Dopo il corretto posizionamento del sistema coassiale, e sotto controllo visivo permanente, una semplice pressione sul pulsante del manipolo, consente la sezione del legamento mediante azione retrograda del manipolo stesso.
Questo sistema innovativo con il suo concetto di chirurgia mini-invasiva offre al paziente vantaggi significativi sia nei tempi di ripresa dell’attività lavorativa, sia in termini di sicurezza, sia nei minimi esiti cicatriziali.

Il dito a scatto o morbo di Notta

Il fenomeno del dito a scatto è dovuto ad un difficoltoso scorrimento dei tendini flessori nel condotto digitale, espressione di un processo infiammatorio degli stessi.

Lo scatto è spesso doloroso, e comporta una discreta limitazione funzionale della mano, pertanto si rende necessario l’intervento di puleggiotomia, con il quale il tunnel digitale viene aperto e lo scorrimento tendineo ripristinato.

Si raccomanda una mobilizzazione immediata delle dita, favorito anche dalla riduzione rapida del quadro doloroso.

La tenosinovite stenosante di De Quervain

Si tratta di una tendinite spesso molto dolorosa del polso, determinata dall’infiammazione dei tendini abduttore lungo ed estensore breve del pollice, che decorrono nel primo condotto degli estensori.

Viene definita stenosante perché caratterizzata anch’essa da un conflitto dei tendini con le pareti del condotto, determinato sia da una predisposizione anatomica che da fattori scatenanti, come attività manuali ripetitive.

Il sintomo principale è il dolore sul lato radiale del polso, esacerbato da particolari movimenti della mano (segno di Finkelstein).

Il trattamento conservativo più efficace risulta la infiltrazione locale di cortisonici associata all’utilizzo di splint, ma la soluzione definitiva è rappresentata dall’intervento di puleggioplastica.

L’operazione consiste in una piccola incisione cutanea che consente di ampliare il tunnel e di rimuovere la sinovite, risolvendo rapidamente il quadro doloroso.

Il morbo di Dupuytren

È una tipica patologia della mano caratterizzata dalla insorgenza di noduli fibrosi nel palmo della mano, che evolvono lentamente in corde retraenti i raggi digitali, in particolare a livello del 4°/5° raggio.

La malattia ha spesso carattere familiare e colpisce prevalentemente il sesso maschile, sebbene con discreta variabilità individuale in termini di gravità e di progressione.

L’intervento di aponevrectomia selettiva rappresenta ancora la principale tecnica chirurgica correttiva, e deve essere effettuata da chirurghi esperti, date le strutture vasculo-nervose presenti nel palmo della mano e la necessità di plastiche cutanee.

Un trattamento fisioterapico post-intervento è sempre raccomandato.

La Rizoartrosi

Viene così definito il quadro di artrosi della base del pollice, che si sviluppa a carico dell’articolazione trapezio-metacarpale. Tale articolazione permette l’opponibilità del pollice alle dita lunghe, risultando fondamentale per la funzione prensile globale della mano.

La malattia rientra in un normale processo degenerativo delle cartilagini ma può manifestarsi con un quadro doloroso locale che si accentua nei movimenti di prensione, comportando una limitazione funzionale spesso grave.

Il trattamento inizialmente è conservativo (utilizzo di tutori specifici, terapie fisiche e farmacologiche)

In caso di dolore molto intenso possono essere utilizzate infiltrazioni intra-articolari di acido Jaluronico o di cortisonici, ma la soluzione definitiva è rappresentata dall’intervento di artroplastica in sospensione, che prevede l’asportazione del trapezio ed una plastica tendinea.

L’intervento in questione non comporta l’impianto di materiale estraneo come protesi o mezzi di sintesi. Occorre mantenere una piccola doccia gessata per 3 settimane, ed iniziare quindi un ciclo di fisioterapia.

Artrite reumatoide

L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica di origine autoimmune che colpisce le articolazioni, si manifesta più frequentemente tra i 30 e i 50 anni prediligendo il sesso femminile.

La malattia è caratterizzata dalla proliferazione di un tessuto sinoviale con attività erosiva a partenza dalle articolazioni, per poi interessare progressivamente le ossa ed i tendini.

Le articolazioni colpite sono inizialmente quelle delle estremità, le piccole articolazioni delle mani e dei piedi, che si infiammano in modo simmetrico provocando rigidità, dolori e tumefazioni, e compromettendo progressivamente la funzionalità articolare. L’andamento dell’artrite reumatoide è variabile, generalmente caratterizzato da periodi di esacerbazione e di quiescenza della malattia.

Le conseguenze del processo cronico degenerativo a carico della mano possono essere estremamente varie, sempre espressione dell’interessamento articolare, capsulare, tendineo ed osseo, venendo a configurare nel tempo le deformità tipiche della malattia.

A tale scopo l’esperienza nella terapia chirurgica della mano reumatoide suggerisce la sinoviectomia precoce, vale a dire una sorta di pulizia delle articolazioni e dei tendini, al fine di prevenire le complicanze evolutive più gravi.

Le complicanze extra articolari sono rappresentate in genere dalle rotture tendinee, che possono essere trattate con solidarizzazioni o traferimenti tendinei, mentre la chirurgia delle lesioni ossee ed articolari prevede in genere gli impianti protesici o le artrodesi.

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Chirurgia della paralisi del nervo facciale

Chirurgia della paralisi del nervo facciale

Presso la Casa di Cura San Rossore è possibile diagnosticare e curare la paralisi del nervo facciale grazie alla competenza acquisita dalla Dott.ssa Antonella Puddu, specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, e a quelle di altri specialisti in Chirurgia Plastica, Neurologia, Neurochirurgia, Otorinolaringoiatria e Oftalmologia.

Cos’è la paralisi del nervo facciale?
La paralisi facciale, che segue all’interruzione o alla compressione del nervo facciale, consiste nella perdita della mimica facciale per paralisi della muscolatura competente. Il paziente con la paralisi facciale si presenta con l’emifaccia flaccida, l’occhio aperto, la bocca stirata verso il lato sano, difficoltà ad articolare il linguaggio, compromissione della funzione oculopalpebrale e di quella del sorriso.

Le possibili cause
La paralisi facciale può essere congenita, su base malformativa, idiomatica (quando la causa è da accertare), postraumatica, chirurgica, infettiva, su base vascolare o neurologica.

Diagnosi delle paralisi facciale
Per la diagnosi di questa patologia sono fondamentali un’anamnesi e un esame obiettivo accurati, quindi esami strumentali mirati.

Come può essere risolto il problema?
Spesso la paralisi facciale, se scatenata da cause infettive o neurologiche, si risolve spontaneamente, poiché c’è sofferenza del nervo ma non interruzione, e saranno l’Otorinolaringoiatra o il Neurologo a risolvere il problema senza chirurgia e con adeguate cure mediche. Anche in alcuni casi nei quali il nervo sia interessato da un ematoma o da un minimo trattamento chirurgico senza interruzione la guarigione sarà spontanea, ma seguita dallo specialista.
Solo in casi di accertata interruzione, di inflitrazione neoplastica o di coinvolgimento nella neoplasia del nervo stesso, la terapia sarà chirurgica, mirata alla rianimazione della funzione oculopalpebrale e al ripristino funzionale e fisiologico del sorriso.
Gli esiti di una paralisi facciale reinnervata spontaneamente sono rappresentati dalle sincinesie. Le sincinesie (movimenti non selettivi della muscolatura mimica esteticamente non validi, ma peggiorativi) possono essere risolti dal Chirurgo Plastico.
Infine, le lesioni inveterate del nervo, con interruzione e perdita di sostanza, necessiteranno di correzione chirurgica, e l’intervento, a seconda della sede, sarà eseguito dallo specialista competente.

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Chirurgia endocrina

Chirurgia endocrina

L’endocrinochirurgia è una branca della chirurgia generale che si occupa della chirurgia delle ghiandole endocrine.
Nell’esperienza della Casa di Cura San Rossore sono state trattate più frequentemente le malattie della tiroide, delle paratiroidi e del surrene, e, infine, quelle della parte endocrina del pancreas.

Cos’è cambiato nella chirurgia della tiroide?
Indicazioni più stringenti a eseguire la chirurgia della ghiandola tiroidea: di conseguenza, si operano sempre meno pazienti. Ad esempio, la presenza di noduli con caratteristiche di benignità o di gozzi di dimensioni contenute non rappresentano più un’indicazione all’intervento chirurgico;

Minore aggressività chirurgica in caso di tumori maligni non aggressivi e non localmente avanzati, che si traduce in una tendenza a evitare interventi chirurgici demolitivi inutili;

Impiego di nuove tecnologie nella dissezione chirurgica che rendono l’intervento più accurato ed efficace;

La possibilità di utilizzare un dispositivo che consente il monitoraggio di nervi laringei (Nerve Intraoperative Monitoring – NIM) sia con tecnica intermittente che continua, allo scopo di prevenire la lesione iatrogena delle strutture nervose, temuta complicanza della chirurgia tiroidea.

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Chirurgia di Mohs

Chirurgia di Mohs

La chirurgia di Mohs è una procedura chirurgica che consente di asportare i tumori della pelle, i carcinomi, del viso e del corpo con un controllo microscopico intraoperatorio dei margini.
La chirurgia micrografica di Mohs si differenzia dalle tecniche chirurgiche tradizionali per la sua precisione: il chirurgo è in grado di verificare, durante l’asportazione, la completa eliminazione del tumore. Questa tecnica chirurgica permette di raggiungere elevatissime probabilità di successo, con il minimo sacrifico di pelle, ciò dà evidenti vantaggi estetici e funzionali, specie in viso.

Asportazione del tumore con minima quantità di pelle sana

Sezione e mappatura del pezzo asportato

Esame istologico immediato ed eventuale asportazione di altra pelle SOLO dove è necessario

Una volta ottenuta eliminazione totale del tumore (radicalità) si procede, nella medesima seduta operatoria, alla riparazione estetica della ferita chirurgica. Questo significa che il paziente ha concluso l’intervento, senza la necessità di tornare in sala operatoria dopo alcuni giorni con la ferita aperta, come accade con altre tecniche di “marcatura dei margini” o di chirurgia di Mohs cosiddetta “differita”.

Tumori della pelle che possono essere trattati con la chirurgi adi Mohs:

  • Carcinomi basocellulari (basaliomi), in particolare recidivanti o sclerodermiformi del volto.
  • Carcinomi spinocellulari
  • Dermatofibrosarcomi protruberans (DFSP)
  • Malattia di Bowen
  • Malattia di Paget extramammaria
  • Porocarcinoma eccrino ed altre neoplasie maligne non melanocitarie.
  • Lentigo Maligna del volto
  • I tumori cutanei presenti nelle sedi dove il risparmio di cute asportata è importante

PER PRENOTARE UNA VISITA:


Visita in clinica:
Chiamare al 050586319 e fissare un appuntamento in clinica.

Visita da remoto online:
Telefonare all 050586319 per prenotare un appuntamento online.

Dopo il ricevimento del bonifico della visita, sarà inviato un link per il consulto online.

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Chirurgia gastroenterologica

Chirurgia gastrenterologica

ELENCO ESAMI DIAGNOSTICI

  • EGDS
  • Rettosigmoidoscopia
  • Pancolonscopia
  • pH-metria esofagea convenzionale (con sondino) 24/h
  • pH-metria esofagea con capsula BRAVO 24/h – 96/h
  • Colorazione vitale
  • Magnificazione endoscopica
  • Manometria esofagea ad alta risoluzione
  • (Eco-Endoscopia)
  • (Rx TD esofago/stomaco/duodeno con m.d.c. baritato)

ELENCO INTERVENTI CHIRURGIA GENERALE

  • Laparoscopia esplorativa
  • Gastro-enterostomie laparoscopiche
  • Ernia inguinale (open, laparoscopica)
  • Ernie della parete addominale e Laparoceli
  • Colecistectomia (laparoscopica)
  • Posizionamento di Port-a-cath (per infusione chemioterapici)
  • Posizionamento digiunostomia laparoscopica
  • Posizionamento eco-guidato drenaggi percutanei (torace, addome)

ELENCO INTERVENTI CHIRURGIA ESOFAGO-GASTRICA

  • Fundoplicatio sec. Nissen, Nissen-Rossetti, Toupet, Dor (plastica antireflusso per
    ernia jatale e malattia da reflusso gastroesofageo)
  • Ernia jatale permagna (volvolo gastrico, ernie diaframmatiche, ecc.)
  • Miotomia extramucosa sec. Heller-Dor (acalasia)
  • Diverticulectomia (Diverticolo di Zenker, Diverticolo epifrenico)
  • Asportazione di leiomiomi / GIST dell’esofago (laparoscopia, toracoscopia)
  • Gastroresezione laparoscopica (neoplasie, GIST, Leiomiomi)
  • Esofagectomia per cancro dell’esofago
  • Gastrectomia per cancro gastrico

ELENCO INTERVENTI ENDOSCOPIA OPERATIVA

  • Dilatazione rigida, idraulica, pneumatica (stenosi da caustici, attinica, peptica,
    acalasia, anelli cicatriziali, stenosi piloro, stenosi anastomosi)
  • PEG, PEG-J (tecnica pull e introducer)
  • Posizionamento endoprotesi esofago, piloro-duodeno, colon
  • Mucosectomia (EMR, Endoscopic Mucosal Resection); lesioni neoplastiche precoci esofago, stomaco, duodeno, colon (fino a 2 cm)
  • Dissezione sottomucosa (ESD, Endoscopic Submucosal Dissection); lesioni neoplastiche precoci esofago, stomaco, duodeno, colon (> 2 cm)
  • Ablazione con Radiofrequenza (RFA, Radiofrequency Ablation). Trattamento dell’esofago di Barrett displastico (BARRX)
  • Trattamento di fistole e deiscenze anastomotiche; perforazioni di esofago e stomaco (Protesi, OTSC-Ovesco, Apollo Endostich)
  • (P.O.E.M., PerOral Endoscopic Myotomy) (Miotomia endoscopica per l’acalasia)

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Chirurgia generale

Chirurgia generale

Presso la Casa di Cura San Rossore si effettuano operazioni di Chirurgia open e Chirurgia laparoscopica:

  • Chirurgia oncologica
  • Gastroenterologica
  • Chirurgia del fegato e delle vie biliari
  • Chirurgia del pancreas
  • Chirurgia della parete addominale (ernia e laparoceli, etc)
  • Chirurgia ambulatoriale
  • Chirurgia esofago-gastrica

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Chirurgia maxillo-facciale

Chirurgia maxillo-facciale

Presso la Casa di Cura San Rossore vengono eseguiti interventi di salvataggio del nervo faciale nella patologia della parotide, innesti nervosi per la reinnervazione del territorio del nervo facciale, trapianti e trasposizioni muscolari nelle paralisi inveterate, innesti nervosi di arricchimento nelle paralisi congeniite. Vengono trattate le sincinesie, quando ve ne sia l’indicazione, sia chirurgicamente che con la tossina botulinica. I pazienti vengono seguiti annualmente e possono contare su un accurato follow-up, nonché sulla chirurgia secondaria, che permette di ritoccare eventuali problemi morfo-funzionali legati all’età e all’intervento pregresso.

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Chirurgia oculistica

Chirurgia Oculistica

Presso la Casa di Cura San Rossore potrete trovare i seguenti servizi:

  • Ambulatorio di Oftalmologia con
    – OCT (tomografo retinico) per la diagnosi di malattie maculari
    – Angiografo per la diagnosi di patologie retiniche
    – Campo visivo per studiare danni da glaucoma e problemi neurologici
    – Mappa corneale per la topografia della cornea
  • Laser YAG e Argon per patologie retiniche ed opacità secondarie della capsula dopo intervento di cataratta
  • Centro Laser di ultima generazione per la correzione di vizi refrattivi, delle patologie corneali e del cheratocono
  • Oculistica pediatrica

La sala operatoria tra le apparecchiature di Oftalmologia dispone di un Vitrectomo ad alta velocità per la chirurgia mininvasiva della retina e un Facoemulsificatore di ultima generazione per l’asportazione della cataratta, mediante ultrasuoni o vibrazioni. Il team del Prof. Stanislao Rizzo effettua inoltre interventi di Protesi Retinica su pazienti affetti da retinite pigmentosa.

Centro Oculistico di Chirurgia Laser

Un centro interamente dedicato alla cura dei tuoi occhi


Il Centro Oculistico di Chirurgia Laser è il primo in Italia a poter disporre di tutte le più avanzate tecnologie attualmente in commercio.
È infatti dotato di una strumentazione all’avanguardia che consente di trattare tutti i possibili difetti visivi.

Per info scrivere a chirurgiarefrattiva@sanrossorecura.it o chiamare la segreteria allo 050 586424

Prestazioni e terapie


  • LASER A ECCIMERI di nuovissima generazione, per la cura delle situazioni refrattive. Questo innovativo laser rappresenta il massimo livello di tecnologia attualmente esistente sul mercato. Grazie al profilo ipermetrofico tronco, elaborato dal Prof. Paolo Vinciguerra, il Laser a eccimeri è in grado di creare zone ottiche massimali che evitano gli aloni notturni, complicanza tipica e fastidiosa dei precedenti trattamenti refrattivi.

  • LASER A FEMTOSECONDI (clicca sul nome per visualizzare il video introduttivo), per la creazione di flap super sottili di 90 micron, consente di eseguire una Femto Lasik con il massimo risparmio di tessuto corneale. Si tratta della tecnica ad oggi più avanzata per la correzione di ogni tipo di difetto visivo ed è la metodica scelta dalla NASA e dai corpi militari US, per la sicurezza ed i risultati che garantisce. Il trattamento consiste nella creazione, mediante femto laser, di una sottilissima lamella di cornea (flap), la quale viene sollevata per effettuare con il laser ad eccimeri il trattamento del difetto visivo negli strati più profondi della cornea stessa. Terminato il trattamento, il flap è riposizionato nella sede iniziale, dove aderisce naturalmente in qualche secondo per capillarità, come se fosse una lente a contatto naturale. L’utilizzo di questo macchinario consente inoltre l’esecuzione di altre tipologie di intervento sulla cornea, come il Trapianto corneale, l’impianto di Anelli intracorneali e la creazione di Tasche intracorneali per l’impianto di micro-lenti correttive della Presbiopia.

  • FEMTO LASIK ZEISS VISUMAX (clicca sul nome per visualizzare il video introduttivo), per l’esecuzione dell’innovativo intervento Smile, ovvero il trattamento dei vizi della Miopia e dell’Astigmatismo, attraverso un micro-taglio e l’estrazione di un lenticolo corneale. Questa tipologia d’intervento, che ci consente di correggere il difetto senza indebolire la cornea e senza doverne tagliare i nervi, è riservata agli sportivi, alle miopie elevate e a chi soffre di occhio secco.

  • CROSSLINKING ACCELERATO permette di trattare il Cheratocono e di rinforzare la cornea durante un trattamento di Femto Lasik, laddove lo si reputi necessario (es. cornee sottili).

  • FEMTO CATARACT (clicca sul nome per visualizzare il video introduttivo in inglese), per il trattamento delle cataratte, effettuato in sala operatoria. Il Femto Cataract permette di frantumare il cristallino a occhio chiuso, garantendo la massima precisione e sicurezza per il paziente, e consente di risparmiare nella maniera più assoluta la cornea da sofferenza ultra-sonica, cosa che invece accade nel tradizionale intervento di cataratta. A seguito di questo trattamento, è così possibile effettuare in un secondo momento l’impianto di lenti multifocali per la correzione di vizi refrattivi, sia da vicino che da lontano, nella più assoluta sicurezza.

Prestazioni disponibili per oculistica pediatrica:

  1. Esame della regione orbitaria
  2. Esame dei mezzi diottrici
  3. Esame dei riflessi
  4. Valutazione della funzione visiva ed eventuale misurazione dell’acuità
  5. Valutazione dell’allineamento degli assi visivi ed esame della motilità oculare estrinseca
  6. Valutazione dei vizi di refrazione
  7. Esame del fondo oculare
  8. Ecografia oculare
  9. Ecografia delle vie lacrimali
  10. Autorefrattometria
  11. Tonometria transpalpebrare ( screening glaucoma congenito/infantile)

La Visita del Bambino

Dal punto di vista pratico sarà utile effettuare una prima visita nei primissimi mesi di vita, per escludere la presenza di difetti che ostacolino il normale sviluppo, tenendo conto, sempre, nell’analisi delle risposte del bambino, delle immaturità fisiologiche dovute all’età.

Nel caso in cui tale controllo non evidenziasse alcun segno di patologia, si potrà procedere ad un secondo controllo intorno al 3° anno e poi intorno al 5°, questo per prevenire eventuali ambliopie dovute a fattori che nell’esame neonatale potrebbero ancora non essersi presentati.

Per esaminare il bambino occorre una corretta strategia nel programmare le varie fasi della visita, posticipando quelle prove diagnostiche che incrinano il rapporto con il piccolo paziente (poiché richiedono ad esempio l’applicazione di colliri)e quelle che per la diagnosi risultano solo secondarie o accessorie.

È forse superfluo sottolineare, quindi, che l’ordine degli accertamenti da noi suggerito sarà poi utilmente adattato dallo specialista ai singoli casi.

Le Fasi della Visita

La visita oculistica del bambino prevede i seguenti momenti:
  1. Anamnesi familiare, materna e personale
  2. Ispezione del volto e della regione orbitaria
  3. Esame dei mezzi diottrici
  4. Esame dei riflessi
  5. Valutazione della funzione visiva ed eventuale misurazione dell’acuità
  6. Valutazione dell’allineamento degli assi visivi ed esame della motilità oculare estrinseca
  7. Valutazione dei vizi di refrazione
  8. Esame del fondo oculare
  9. Ecografia oculare
  10. Ecografia delle vie lacrimali
  11. Autorefrattometria
  12. Tonometria transpalpebrare ( screening glaucoma congenito/infantile)

Specialisti di riferimento


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Chirurgia orbito-palpebrale

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