La polineuropatia diabetica è una complicanza del diabete che può impattare significativamente sulla qualità della vita, ma spesso viene diagnosticata con ritardo.
Secondo il Prof. Giuliano De Carolis, terapista del dolore, il numero di pazienti affetti da questa patologia è in costante aumento, superando i 500 milioni. Questo trend preoccupante è una conseguenza della vita moderna e dei suoi stili di vita, che possono contribuire allo sviluppo di questa e di altre patologie correlate. È fondamentale, quindi, un’attenzione sempre maggiore a questa condizione e agli sforzi della ricerca per rallentarne l’insorgenza.
La polineuropatia diabetica può manifestarsi con diversi segnali. Tra i più comuni vi sono il formicolio a mani e piedi, la sensazione di camminare con un equilibrio alterato, la ridotta sensibilità e il dolore neuropatico caratterizzato da sensazioni di bruciore e calore.
Nonostante la polineuropatia diabetica sia una condizione cronica, esistono nuove frontiere terapeutiche che offrono speranza ai pazienti. Il Prof. De Carolis spiega che, oltre all’approccio farmacologico, la tecnologia sta rivoluzionando il trattamento del dolore neuropatico. La stimolazione del midollo spinale tramite impianti chirurgici mininvasivi, noti come neurostimolatori midollari, è un esempio di tale innovazione. Questi dispositivi possono ridurre il dolore senza l’uso di sostanze chimiche o farmaci, offrendo una soluzione promettente per i pazienti che non traggono beneficio dai trattamenti convenzionali.
Inoltre, il Prof. De Carolis anticipa l’arrivo di tecnologie dotate di intelligenza artificiale, in grado di gestire autonomamente il sistema di stimolazione del midollo spinale, offrendo un approccio ancora più personalizzato ed efficace.
In conclusione, la polineuropatia diabetica rappresenta una sfida per i pazienti e per i professionisti della salute, ma con una migliore comprensione dei sintomi e l’adozione di terapie innovative, è possibile migliorare la qualità della vita di coloro che ne sono affetti.