Il mese di ottobre, “OTTOBRE ROSA”, è dedicato alla prevenzione del carcinoma mammario.
Il carcinoma della mammella è il tumore femminile più frequente e il più diagnosticato in ogni fascia di età. In Italia vengono diagnosticati ogni anno circa 55.000 nuovi casi e l’incidenza sembra in lieve aumento.
Grazie alle campagne di prevenzione e sensibilizzazione, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è quasi del 90%.
In genere, tutte le malattie croniche e i tumori in particolare potrebbero vedere una riduzione importante della loro incidenza grazie all’adozione di abitudini e stili di vita adeguati. È accertato che si possa arrivare a una riduzione del rischio del 30% di ammalarsi grazie a una prevenzione efficace, sia primaria che secondaria.
La prevenzione primaria consiste nell’intervento sui fattori “modificabili”, ovvero sugli aspetti comportamentali che fanno parte della nostra vita. Le regole da seguire sono semplici:
- evitare il fumo
- bere alcolici con moderazione
- praticare attività sportiva regolarmente
- tenere sotto controllo il peso
- seguire una dieta equilibrata, ricca di alimenti vegetali.
La prevenzione secondaria è rappresentata dalle indagini diagnostiche che permettono di porre una diagnosi precoce di tumore al seno. L’esame che consente di ridurre la mortalità è la mammografia. In Italia sono attivi programmi di screening mammografico che vengono proposti alle fasce di popolazione più a rischio. In alcune Regioni la mammografia viene eseguita fra i 45 e i 74 anni (fra 45 e 50 anni a cadenza annuale, poi biennale), in altre fra i 50 e i 70 anni a cadenza biennale. Questa metodica consente nella maggior parte dei casi di giungere a diagnosi molto precoci e, quindi, di aggredire il tumore in una fase iniziale. Tutto questo si traduce in un evidente aumento dei casi di guarigione e nella possibilità di eseguire interventi conservativi meno aggressivi.
È comunque doveroso seguire con attenzione anche le donne non in età di screening. In assenza di fattori di rischio evidenti, sarebbe opportuno eseguire la prima mammografia a 40 anni e non abbassare ancora la guardia dopo i 74 anni.
Nell’ambito della prevenzione è importante organizzare eventi di educazione per tutte le donne, a partire dalle scuole, con lo scopo di promuovere una consapevolezza generale sul tema del carcinoma mammario, insegnare l’autopalpazione, promuovere stili di vita corretti e instaurare rapporti di fiducia con i medici e gli educatori sanitari.
Il carcinoma al seno viene trattato nelle cosiddette “Breast Unit”, ovvero unità di cura nelle quali partecipano professionisti con una specifica preparazione su questo tipo di malattia e che, in sinergia, seguono le donne fin dall’inizio del loro percorso, offrendo il miglior tipo di trattamento moderno possibile.
Un’articolo a cura del Prof. Giovanni Tazzioli, Chirurgo Oncosenologico della Breast Unit della Casa di Cura San Rossore