In questo mese speciale desideriamo condividere con voi una storia toccante e ispiratrice. Chiameremo la protagonista “M” per preservare la sua privacy. La sua testimonianza è un esempio di forza, e racconta il suo percorso presso la Breast Unit della Casa di Cura San Rossore.

La testimonianza di M ci ricorda quanto siano fondamentali la prevenzione e la diagnosi precoce nel cancro al seno.

Come è iniziato il suo percorso presso la Casa di Cura San Rossore?

Tutto è iniziato con uno screening mammografico effettuato su una unità mobile. Ho sempre fatto visite senologiche perché nella mia famiglia c’è alta familiarità col cancro al seno, ma tutto era sempre andato bene: sapevo di avere un seno molto fibromatoso ma senza noduli sospetti, quindi ho fatto la mammografia a cuor leggero.

Poi la telefonata per l’esito, l’immediata ecografia e la biopsia.

Una doccia fredda. Uno shock. Il mondo è crollato.

Ho vacillato fino all’esito del referto che, però, già sapevo essere nefasto: carcinoma mammario. Lo stesso giorno ho contattato la Breast Unit della Casa di Cura San Rossore perché volevo un confronto con un medico senologo per avere delucidazioni e capire quale percorso avrei dovuto seguire.

Com’è stata la sua esperienza con la Breast Unit?

Fin da subito sono stata seguita passo dopo passo. Ho trovato medici sempre pronti a darmi spiegazioni e a sollecitarmi a essere parte attiva del processo. Non sono mai stata tenuta all’oscuro di qualcosa: i medici della Casa di Cura San Rossore hanno fatto il possibile per rendermi chiaro ogni step del percorso terapeutico.

Quali specialisti ha trovato nel suo percorso e come si è trovata con loro?

Dopo la prima visita senologica con la dott.ssa Marini affiancata dalla preziosa infermiera Elisabetta, ho effettuato una serie di altre visite: chirurgica con il Prof. Tazzioli, chirurgica plastica con il Prof. Calabrese e la Dott.ssa Puddu, anestesiologica con il Dott. Arcidiacono, oncologica con la Dott.ssa Lencioni, genetica con il Dott. Orrico, di medicina nucleare con il Prof. Mariani e cardiaca con il Prof. Palombo. Ho avvertito gran collaborazione, competenza, esperienza e umanità da parte di ogni singolo professionista. Il fil rouge che ha unito tutti è stata la dott.ssa Puddu che, con la sua simpatia, professionalità e il suo gran cuore, mi è sempre stata vicina. Mi sono completamente affidata alla Breast Unit. Si è instaurato un rapporto di fiducia che mi ha permesso di sentirmi protetta, seguita e monitorata, in modo da fronteggiare insieme il nemico.

Non ero più da sola in guerra.

Data la sua esperienza, quale consiglio darebbe a tutte le donne?

Sembra scontato dire “prevenzione”, ma è così. La mia esperienza può però anche far tenere presente che, purtroppo, anche solo da un anno all’altro non dobbiamo abbassare la guardia.

Non sottovalutate l’importanza di effettuare screening regolari e ricordate che l’azione preventiva e tempestiva può salvarvi la vita.

 

La nostra struttura da sempre promuove l’importanza della prevenzione.

Ottobre è il mese della prevenzione del tumore al seno, la neoplasia più frequentemente diagnosticata nella popolazione femminile.

Come riporta il Ministero della Salute, il report 2022 stima in Italia circa 55.700 nuove diagnosi di tumore, con un incremento dello 0,5% rispetto al 2020. La sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è stimata dell’88%.

Ciò cosa significa?

Che è importante essere seguite da un radiologo senologo che orchestrerà tutti gli esami ritenuti necessari dal caso specifico, tra cui mammografia 3D, ecografia, biopsia e risonanza magnetica, allo scopo di giungere a una diagnosi definitiva e assicurare quindi il percorso terapeutico successivo (chirurgico, radioterapico e oncologico), come descritto nella testimonianza della nostra paziente.