Chirurgia toracica

Chirurgia toracica

La chirurgia toracica si occupa delle patologie inerenti agli organi presenti nel torace in particolare della parete toracica, dei polmoni, delle pleure dell’esofago e del mediastino.

Prestazioni offerte

  • Diagnosi stadiazione e trattamento (chirurgico, radioterapico e chemioterapico) del tumore del polmone;
  • Diagnosi stadiazione e trattamento (chirurgico, radioterapico e chemioterapico) dei tumori della pleura;
  • Diagnosi e trattamento dei versamenti pleurici (sia con toracentesi che con posizionamento di drenaggi; transtoracici);
  • Agobiopsie e agoaspirati delle lesioni della parete toracica e di quelle polmonari che giungono a parete.

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Chirurgia bariatrica

Chirurgia bariatrica

La Chirurgia Bariatrica si esegue quasi esclusivamente attraverso un accesso chirurgico mini-invasivo come la laparoscopia o procedure altamente poco-invasive e reversibili come il bendaggio gastrico ed il by-pass gastrico. Ma esistono anche interventi irreversibili come la gastrectomia verticale (sleeve gastrectomy) e la diversione bilio-pancreatica con/senza duodenal switch.

Ognuno di questi interventi incide con diversa efficacia sul calo di peso e pertanto anche sulla risoluzione delle co-morbosità.

La decisione di eseguirne uno piuttosto che un altro deriva dall’accurata valutazione della tipologia di obesità (ginoide/viscerale), del BMI, delle abitudini alimentari del paziente, e quindi della presenza o meno di gravi disturbi del comportamento alimentare, oltre che della presenza di patologie associate come il Diabete Mellito di tipo 2.

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Chirurgia urologica

La Chirurgia Urologica

La Chirurgia Urologica in generale si occupa della chirurgia tradizionale, dell’endoscopia urologica e in parte della chirurgia dei genitali.

Oltre alla Chirurgia Urologica tradizionale e all’endoscopia in Casa di Cura San Rossore sono state perfezionate le tecniche di chirurgia ricostruttiva urogenitale.

La chirurgia ricostruttiva urogenitale è infatti una branca superspecialistica che sta prendendo campo sempre più insistentemente nel panorama chirurgico internazionale.

Le patologie che richiedono l’intervento del chirurgo urogenitale sono svariate. Tra le tante:

  • La patologia neoplastica dei genitali, in cui fino ad oggi ci si avvaleva della chirurgia demolitiva.
  • Il tumore del pene, per il quale fino a poco tempo fa si ricorreva all’amputazione dell’organo, con le ovvie conseguenze funzionali e psicologiche, specie in soggetti giovani. Grazie a tecniche di chirurgia ricostruttiva urogenitale e plastica è ora possibile ricostruire la porzione amputata con ottimi risultati estetici e funzionali. Grazie, poi, alla chirurgia della disfunzione erettile, è possibile impiantare protesi tricomponenti idrauliche, con ripresa dell’attività sessuale.
  • La malattia di La Peyronie o induratio penis plastica.
  • La traumatologia dei genitali.
  • Le patologie congenite dei genitali maschili come il pene curvo congenito o l’ipospadia
  • L’incontinenza maschile. Alcuni pazienti sottoposti a prostatectomia radicale per tumore della prostata sono affetti da incontinenza urinaria: attualmente esistono tecniche chirurgiche perineali che permettono, con l’applicazione di dispositivi di sospensione uretrale, il ripristino della continenza.
  • L’incontinenza urinaria femminile, per la quale esistono tecniche mini invasive transvaginali che permettono il ripristino della continenza.
  • Il prolasso vescicale femminile, per il quale esistono tecniche chirurgiche vaginali che tramite l’applicazione di reti di prolene ricostituiscono l’integrità estetica e funzionale femminile.
  • La patologia traumatica del bacino o le infezioni uretrali, che possono essere poi responsabili di stenosi più o meno complesse di porzioni più o meno estese dell’uretra sia anteriore che posteriore. Con la chirurgia dell’uretra grazie a tecniche di chirurgia ricostruttiva con l’impiego di innesti di mucosa buccale o di cute vengono ricostruite stenosi urerali.

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Chirurgia colon-proctologica

Chirurgia colon-proctologica

Le emorroidi o patologia emorroidaria sono la malattia proctologica più frequentemente riscontrata. Si ritiene che circa il 50% della popolazione che ha superato i 50 anni, nei paesi più industrializzati, soffra o abbia sofferto di disturbi collegati alla patologia emorroidaria (emorroidi).

L’intervento chirurgico più innovativo per quanto riguarda la cura delle emorroidi è il THD (Dearterializzazione arterie emorroidarie per via transanale), metodo che viene eseguito grazie a un’apparecchiatura alla quale viene collegato un anoscopio, appositamente costruito per questo uso.

THD è un metodo all’avanguardia nel trattamento delle emorroidi, perchè rivoluziona l’approccio chirurgico alla malattia emorroidaria, garantendo massima efficacia di risultati e riducendo al minimo i livelli di invasività, dolore e stress per il paziente.

Il metodo che comprende la dearterializzazione, ovvero l’individuazione e la legatura selettiva delle branche terminali dell’arteria rettale superiore, è la mucopessìa, ovvero il riposizionamento, grazie a dei punti sottomucosi dati dal punto di legatura dell’arteria fino alla linea pettinea, dei cuscinetti nella loro naturale sede anatomica; il tutto in anestesia locale con sedazione, in modo da consentire al paziente il ripristino della normale fisiologia ed una rapida ripresa post-operatoria, e senza asportazione di tessuto. Pertanto nel post-operatorio i disturbi per il paziente sono ridotti rispetto ai metodi più invasivi.

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Flebologia chirurgica

Flebologia chirurgica

VARICI DEGLI ARTI INFERIORI

Definizione: le varici sono una dilatazione patologica di alcune vene degli arti inferiori e rappresentano il II stadio della Malattia Venosa Cronica. Tale patologia è più frequente nel sesso femminile (3:1 – 4:1), ha una spiccata componente familiare e su di essa influiscono altri fattori come il tipo di attività lavorativa, l’ambiente lavorativo, l’alimentazione (importanza del peso) e l’attività fisica.

Sintomi: Possono provocare disturbi quali pesantezza delle gambe, edema (gonfiore) delle caviglie, smania, prurito, formicolio, dolore, bruciore e crampi notturni. Nei casi più gravi e se presenti da molto tempo, possono comparire tromboflebiti di alcune di esse, eczemi (lesioni arrossate e pruriginose), dicromie cutanee associate ad indurimento della cute (lipodermatosclerosi) e nei casi ancora più gravi possono comparire ulcere.

Tipi di intervento:

È importante, prima di intraprendere qualsiasi trattamento, sottoporsi ad una visita specialistica che deve necessariamente prevedere nel corso della stessa anche un esame Ecocolor-Doppler per definire l’origine, la causa, che ha portato allo sviluppo delle varici ed il miglior approccio per eliminarle.

MICROCHIRURGIA

Indicazioni: sono candidati tutti quei pazienti allo stadio iniziale della malattia.

Tipo di Anestesia: locale

In cosa consiste l’intervento: mediante microincisioni si asportano chirurgicamente le varicosità. Questo tipo di tecnica, proprio per ma sua mininvasività, non prevede tagli e quindi cicatrici; dopo la rimozione delle varici vengono applicati solo cerotti sterili.

Decorso post-operatorio: dopo l’intervento il paziente cammina subito e dopo circa 20 minuti può tornare alla propria attività.

CHIRURGIA TRADIZIONALE

Indicazioni: sono candidati tutti quei pazienti in stadio avanzato della malattia con dilatazione eccessiva della vena grande safena o che presentano anomalie nel decorso della grande safena e che non possono pertanto essere sottoposte a trattamenti endovascolari (LASER o Radiofrequenza)

Tipo di Anestesia: locale assistita

In cosa consiste l’intervento: si effettua un piccolo taglio (circa 4-5 cm) all’inguine, si rimuove la parte malata della vena grande safena e si completa l’intervento asportando le varici presenti mediante delle microincisioni (circa 2-3 mm).

Tipo di ricovero: Day Hospital

Decorso post-operatorio: dopo circa 15 minuti dall’intervento si riprende la deambulazione e dopo circa 2 ore il paziente viene dimesso. Il paziente deve indossare una calza elastica per circa due settimane.

CHIRURGIA CON LASER O CON RADIOFREQUENZA

Indicazioni: sono candidati quei pazienti il cui stadio di malattia non è avanzato e la cui vena grande safena o piccola safena da trattare mostrano specifiche caratteristiche ecografiche.

Tipo di Anestesia: locale

In cosa consiste l’intervento: si effettua una microincisione (circa 2-3 mm) sulla coscia o sulla gamba (la sede varia da caso a caso), si inserisce all’interno della vena da trattare una fibra LASER o per Radiofrequenza; si effettua una anestesia tumescente ecoguidata dell’asse venoso e si oblitera la vena. L’intervento viene completato con l’asportazione delle varici presenti mediante delle microincisioni (circa 2-3 mm).

Tipo di Ricovero: ambulatoriale

Decorso post-operatorio: il paziente può deambulare dopo circa 10 minuti dall’intervento e dopo circa 30 minuti può essere dimesso. Il paziente deve indossare una calza elastica per circa due settimane.

SCLEROTERAPIA / SCLEROFOAM

Indicazioni: qualsiasi tipo di paziente può sottoporsi a tale procedura. In genere viene riservata a chi non può affrontare gli interventi precedentemente descritti (il cui risultato ha una maggiore durata nel tempo)

Tipo di Anestesia: nessuna

In cosa consiste l’intervento: si inietta all’interno della vena da trattare una sostanza chimica in forma liquida o in forma di schiuma (Scleromousse o Sclerofoam)

Tipo di Ricovero: ambulatoriale

Decorso post-operatorio: il paziente deambula subito e può, dopo circa 30 minuti, essere dimesso. Il paziente deve indossare una calza elastica per almeno due settimane.

TRATTAMENTO EMODINAMICO (CHIVA o ASVAL)

Indicazioni: qualsiasi tipo di paziente può essere sottoposto a tale procedura.

Tipo di Anestesia: locale/locale assistita

In cosa consiste l’intervento: tale tecnica prevede molteplici interventi programmati a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro con lo scopo di favorire il passaggio del flusso sanguigno dalle vene superficiali malate a quelle profonde. Si fanno piccole incisioni (da 2-3 mm a 4-5 cm) in uno o più punti della coscia o della gamba mediante le quali si legano alcuni tipi di vene. Non è prevista l’asportazione delle varici presenti che, nel tempo, scompaiono autonomamente.

Tipo di ricovero: ambulatoriale

Decorso post-operatorio: a seconda del livello a cui si interviene il paziente deambula subito o dopo circa 20 minuti e può dopo circa 30 minuti essere dimesso. Il paziente deve indossare una calza elastica per almeno due settimane.

È importante, prima di intraprendere qualsiasi trattamento, sottoporsi ad una visita specialistica che deve necessariamente prevedere nel corso della stessa anche un esame Ecocolor-Doppler per definire l’origine, la causa, che ha portato allo sviluppo delle varici ed il miglior approccio per eliminarle.

Per informazioni si può telefonare al seguente recapito: 050586217

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