Fisiatria e medicina riabilitativa
Fisiatria e medicinia Riabilitativa
In collaborazione con San Rossore Sport Village, il centro di fisioterapia e di medicina riabilitativa della Casa di Cura San Rossore vanta un personale in costante aggiornamento e specializzato in tre grandi aree riabilitative:
- patologie traumatico-degenerative;
- patologie della colonna vertebrale;
- patologie neurologiche.
Per ogni terapia, la diagnosi medica e la valutazione clinica del fisioterapista identificano le limitazioni funzionali e la quota di disabilità del paziente. Così si giunge alla diagnosi funzionale e al programma del trattamento fisioterapico individualizzato.
Nella valutazione iniziale vengono identificati gli effetti delle patologie, in termini di sintomatologia dolorosa e compromissione delle funzioni motorie, con una stima delle capacità residue e di adattamento per l’ambito neurologico.
Alla fine del trattamento si verificano i risultati conseguiti. Per concludere il percorso riabilitativo, il paziente riceve un programma scritto che potrà svolgere in autonomia o presso il nostro centro, con lo scopo di controllare il rischio di recidive e l’ottimizzazione della performance.
Le tecniche di terapia manuale alla base dei nostri trattamenti fisioterapici sono coadiuvate da macchinari elettromedicali e apparecchi per la valutazione e la riabilitazione altamente tecnologici, tra cui le Onde d’Urto, il Laser, la Tecarterapia, l’Elettroanalgesia (TENS, Diadinamiche), Magnetoterapia e Ultrasuonoterapia. Per la riabilitazione utilizziamo la pedana propriocettiva e un tapis-roulant con allevio del carico caratterizzato da una velocità e incremento molto bassi. Inoltre, la pedana stabilometrica ci aiuta con la valutazione dei disturbi posturali.
Prestazioni e terapie
I percorsi di riabilitazione ortopedica bilanciati sulla persona sono coadiuvati da un’adeguata terapia farmacologica, ponendo attenzione agli aspetti della motivazione e della qualità del rapporto umano.
La variabilità e la complessità degli interventi, che si differenziano dal bambino all’anziano, dagli esiti di incidenti stradali ai disturbi della colonna vertebrale, ci hanno indotto a continui aggiornamenti e a elaborare sistemi riabilitativi sempre più complessi. Lo strumento che riunisce e regola il nostro lavoro di équipe è la cartella clinica riabilitativa.
La struttura opera attraverso prestazioni di fisioterapia e riabilitazione negli ambiti post-chirurgico, post-traumatico e degenerativo dell’apparato osteo-articolare:
- Terapia fisica, con utilizzo di apparecchi elettromedicali;
- Kinesiterapia, con esercitazioni di rieducazione motoria e potenziamento muscolare effettuati manualmente, con l’ausilio di piccoli attrezzi o di macchinari isotonici;
- Rieducazione propriocettiva con macchinari computerizzati e tavole di Freeman;
- Terapia manuale con rieducazione posturale, tecniche osteopatiche e massoterapia.
La riabilitazione neurologica è oggi una disciplina la cui necessità è in forte crescita. La ricerca epidemiologica indica infatti che le malattie neurologiche costituiscono frequentemente causa di disabilità: basti pensare alle malattie cerebrovascolari come l’ictus o a patologie degenerative come il Morbo di Parkinson. L’invecchiamento della popolazione ne ha inoltre aumentato l’incidenza, incrementando quindi i bisogni di assistenza riabilitativa. Tali sindromi coinvolgono strettamente anche le persone vicine al paziente.
Durante la visita di ingresso il fisiatra raccoglie dati anamnestici e clinici e formula un progetto di intervento, realizzando così la presa in carico del paziente con un piano globale coordinato e individualizzato per ogni persona. La diagnosi e la visita iniziale devono essere in grado di valutare tutte le risorse potenziali dell’individuo per prevedere le possibilità di reinserimento. Vengono tenuti in massima considerazione le esigenze e le aspettative del paziente e dei familiari.
Riabilitazione sportiva e prevenzione vanno di pari passo. È dimostrato che, con il crescere della specializzazione sportiva, il tasso di infortuni si alza drammaticamente. Se si pratica uno sport a livello agonistico, e soprattutto se è un’attività professionale, tenere sotto controllo tutto il percorso atletico diventa una necessità. Per questo abbiamo una divisione speciale che si occupa sia di prevenzione che di recupero traumi. In particolare, grazie a fisioterapisti specializzati e preparatori atletici competenti, siamo in grado di elaborare progetti di prevenzione individuali che tengano conto dello sport e della condizione fisica specifica di ogni atleta.
Siamo in grado di formare rapidamente équipe specifiche e focalizzate sul problema per l’elaborazione di una diagnosi precoce che possa portare a un recupero in tempi consoni. In questi casi il paziente non viene seguito solo per il recupero della patologia specifica: diamo molta importanza al lavoro sinergico di fisioterapista e preparatore atletico in modo che si possa limitare il calo eccessivo della condizione atletica e quindi diminuire sensibilmente i tempi di ripristino dell’attività agonistica.
Specialisti di riferimento
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Flebologia
Flebologia
La flebologia è una disciplina che si occupa della Diagnosi e del Trattamento delle patologie venose a partire dagli inestetismi, quali teleangecasie degli arti inferiori ed angiomi, fino al trattameno delle vene varicose, trattamento delle malformazioni, delle ulcere degli arti inferiori e delle trombosi.
Trattamenti:
- Capillari degli arti Inferiori
- Couperose
- Angiomi
- Cellulite
Prestazioni e terapie
VARICI DEGLI ARTI INFERIORI
Definizione: le varici sono una dilatazione patologica di alcune vene degli arti inferiori e rappresentano il II stadio della Malattia Venosa Cronica. Tale patologia è più frequente nel sesso femminile (3:1 – 4:1), ha una spiccata componente familiare e su di essa influiscono altri fattori come il tipo di attività lavorativa, l’ambiente lavorativo, l’alimentazione (importanza del peso) e l’attività fisica.
Sintomi: Possono provocare disturbi quali pesantezza delle gambe, edema (gonfiore) delle caviglie, smania, prurito, formicolio, dolore, bruciore e crampi notturni. Nei casi più gravi e se presenti da molto tempo, possono comparire tromboflebiti di alcune di esse, eczemi (lesioni arrossate e pruriginose), dicromie cutanee associate ad indurimento della cute (lipodermatosclerosi) e nei casi ancora più gravi possono comparire ulcere.
Tipi di intervento:
È importante, prima di intraprendere qualsiasi trattamento, sottoporsi ad una visita specialistica che deve necessariamente prevedere nel corso della stessa anche un esame Ecocolor-Doppler per definire l’origine, la causa, che ha portato allo sviluppo delle varici ed il miglior approccio per eliminarle.
MICROCHIRURGIA
Indicazioni: sono candidati tutti quei pazienti allo stadio iniziale della malattia.
Tipo di Anestesia: locale
In cosa consiste l’intervento: mediante microincisioni si asportano chirurgicamente le varicosità. Questo tipo di tecnica, proprio per ma sua mininvasività, non prevede tagli e quindi cicatrici; dopo la rimozione delle varici vengono applicati solo cerotti sterili.
Decorso post-operatorio: dopo l’intervento il paziente cammina subito e dopo circa 20 minuti può tornare alla propria attività.
CHIRURGIA TRADIZIONALE
Indicazioni: sono candidati tutti quei pazienti in stadio avanzato della malattia con dilatazione eccessiva della vena grande safena o che presentano anomalie nel decorso della grande safena e che non possono pertanto essere sottoposte a trattamenti endovascolari (LASER o Radiofrequenza)
Tipo di Anestesia: locale assistita
In cosa consiste l’intervento: si effettua un piccolo taglio (circa 4-5 cm) all’inguine, si rimuove la parte malata della vena grande safena e si completa l’intervento asportando le varici presenti mediante delle microincisioni (circa 2-3 mm).
Tipo di ricovero: Day Hospital
Decorso post-operatorio: dopo circa 15 minuti dall’intervento si riprende la deambulazione e dopo circa 2 ore il paziente viene dimesso. Il paziente deve indossare una calza elastica per circa due settimane.
CHIRURGIA CON LASER O CON RADIOFREQUENZA
Indicazioni: sono candidati quei pazienti il cui stadio di malattia non è avanzato e la cui vena grande safena o piccola safena da trattare mostrano specifiche caratteristiche ecografiche.
Tipo di Anestesia: locale
In cosa consiste l’intervento: si effettua una microincisione (circa 2-3 mm) sulla coscia o sulla gamba (la sede varia da caso a caso), si inserisce all’interno della vena da trattare una fibra LASER o per Radiofrequenza; si effettua una anestesia tumescente ecoguidata dell’asse venoso e si oblitera la vena. L’intervento viene completato con l’asportazione delle varici presenti mediante delle microincisioni (circa 2-3 mm).
Tipo di Ricovero: ambulatoriale
Decorso post-operatorio: il paziente può deambulare dopo circa 10 minuti dall’intervento e dopo circa 30 minuti può essere dimesso. Il paziente deve indossare una calza elastica per circa due settimane.
SCLEROTERAPIA / SCLEROFOAM
Indicazioni: qualsiasi tipo di paziente può sottoporsi a tale procedura. In genere viene riservata a chi non può affrontare gli interventi precedentemente descritti (il cui risultato ha una maggiore durata nel tempo)
Tipo di Anestesia: nessuna
In cosa consiste l’intervento: si inietta all’interno della vena da trattare una sostanza chimica in forma liquida o in forma di schiuma (Scleromousse o Sclerofoam)
Tipo di Ricovero: ambulatoriale
Decorso post-operatorio: il paziente deambula subito e può, dopo circa 30 minuti, essere dimesso. Il paziente deve indossare una calza elastica per almeno due settimane.
TRATTAMENTO EMODINAMICO (CHIVA o ASVAL)
Indicazioni: qualsiasi tipo di paziente può essere sottoposto a tale procedura.
Tipo di Anestesia: locale/locale assistita
In cosa consiste l’intervento: tale tecnica prevede molteplici interventi programmati a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro con lo scopo di favorire il passaggio del flusso sanguigno dalle vene superficiali malate a quelle profonde. Si fanno piccole incisioni (da 2-3 mm a 4-5 cm) in uno o più punti della coscia o della gamba mediante le quali si legano alcuni tipi di vene. Non è prevista l’asportazione delle varici presenti che, nel tempo, scompaiono autonomamente.
Tipo di ricovero: ambulatoriale
Decorso post-operatorio: a seconda del livello a cui si interviene il paziente deambula subito o dopo circa 20 minuti e può dopo circa 30 minuti essere dimesso. Il paziente deve indossare una calza elastica per almeno due settimane.
La flebologia è una disciplina che si occupa della Diagnosi e del Trattamento delle patologie venose a partire dagli inestetismi, quali teleangecasie degli arti inferiori ed angiomi, fino al trattameno delle vene varicose, trattamento delle malformazioni, delle ulcere degli arti inferiori e delle trombosi.
- Capillari degli arti Inferiori
- Couperose
- Angiomi
- Cellulite
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Gastroenterologia
Gastroenterologia
La Gastroenterologia è la branca medica specialistica che si occupa dello studio e della cura delle patologie a carico dello stomaco, dell’intestino e in generale di tutto l’apparato digerente. Ha ambiti di competenza particolarmente vasti, in quanto le problematiche a carico dell’apparato digerente risultano essere sempre più numerose. Le recenti scoperte scientifiche e l’utilizzo di una tecnologia sempre più innovativa ci permettono indagini diagnostiche sempre più accurate e trattamenti più efficaci.
Breath Test
Il Lattosio è lo zucchero presente nel latte: è un disaccaride, risultante dall’unione di 2 zuccheri semplici, il Galattosio ed il Glucosio. Il Lattosio viene scomposto nei 2 zuccheri semplici dall’enzima lattasi. Senza questo enzima il Lattosio non può venire scomposto e quindi digerito. L’intolleranza al lattosio (quindi il deficit di Lattasi) è una forma molto comune, presente in circa il 50% della popolazione mondiale. Circa il 30-40% della popolazione italiana ne è affetta, anche se non tutti i pazienti manifestano sintomi.
I sintomi più comuni dell’intolleranza al Lattosio sono gonfiore, tensione addominale, dolori addominali di tipo crampiforme, meteorismo, flatulenza e diarrea. Molto spesso i sintomi, soprattutto i dolori addominali e la diarrea, compaiono dopo circa 1-2 ore dall’assunzione di alimenti contenenti lattosio.
L’H2-Breath test, o test del respiro, consente di diagnosticare con certezza l’intolleranza al Lattosio in modo molto semplice: l’esame si basa sulla somministrazione per via orale di 25 gr di Lattosio puro e sulla raccolta del respiro ad intervalli regolari di 30 minuti per circa 3-4 ore. Durante l’esecuzione del test l’espirato del paziente viene esaminato da uno speciale gascromatografo che ne valuta il contenuto di idrogeno (H2) proveniente dalla fermentazione del lattosio non digerito che rimane nel lume intestinale.
Il Breath test al Lattulosio è un esame semplice, non invasivo ed accurato, utile per diagnosticare la contaminazione batterica del Tenue (SIBO) e per valutare il tempo di transito intestinale (oro-cecale).
Normalmente la flora batterica intestinale si localizza a livello colico per cui è molto scarsa nell’intestino tenue dove avvengono la maggior parte dei processi di assorbimento degli alimenti. Tuttavia, in alcune condizioni (stipsi, diverticoli digiunali, ansa cieca dopo chirurgia intestinale, ristagno al di sopra di stenosi flogistiche o cicatriziali e in alcuni casi anche in seguito a sindromi da colon irritabile) si può avere un incremento della flora batterica in alcuni tratti del tenue tale da provocare una fermentazione dei carboidrati presenti negli alimenti determinando nausea, gonfiore, meteorismo, dolori addominali, perdita di peso, astenia e diarrea.
L’H2-Breath test al Lattulosio è il test del respiro che permette di fare diagnosi di sovra crescita batterica del piccolo intestino (Small Intestinal Bacterial Overgrowth – SIBO). L’esame si basa sulla somministrazione di 10 gr di Lattulosio per via orale e sulla valutazione, mediante gascromatografia, della quantità di idrogeno (H2) presente nei campioni di aria espirata dal paziente e raccolta ogni 15 minuti per un tempo variabile tra 2-3 ore. Il test inoltre consente di misurare il tempo di transito oro-cecale.
Il Breath Test al Glucosio serve per diagnosticare il malassorbimento intestinale. Il glucosio normalmente è assorbito dall’intestino tenue, tuttavia, in presenza di batteri, esso subisce una fermentazione con produzione di idrogeno: quindi l’aumento dell’escrezione di H2 nell’espirato, sarà un segno indiretto di malassorbimento. I sintomi possono essere nausea, borborigmi, meteorismo, dolori colico-addominali, perdita di peso, astenia, anemia, diarrea.
L’esame si basa sulla somministrazione di 50 gr di Glucosio in 250 ml di acqua per via orale e sulla valutazione, mediante gascromatografia, della quantità di idrogeno (H2) presente nei campioni di aria espirata dal paziente raccolta ogni 15 minuti per un tempo variabile tra 2-3 ore.
Urea Breath Test
L’Urea Breath Test è considerato il test gold standard per la diagnosi di Helicobacter pylori un batterio gram-negativo che può infettare lo stomaco e il duodeno, che causa disturbi come epigastralgia, dolore addominale, nausea, vomito e può causare patologie importanti come ad esempio la gastropatia cronica.
Il test si basa sulla capacità del batterio di metabolizzare rapidamente l’urea somministrata per via orale, fino ad ottenere ammoniaca e anidride carbonica (CO2). L’urea diagnostica, viene marcata con 13C, un isotopo non radioattivo del normale Carbonio; in questo modo può essere analizzata in una apposita apparecchiatura (Analizzatore a raggi infrarossi). L’Helicobacter pylori, infatti, nella mucosa gastrica, catabolizza l’urea marcata e libera ammoniaca e CO2 marcata. Quest’ultima è assorbita a livello ematico ed escreta attraverso i polmoni.
Il paziente, previa ingestione dell’urea marcata, viene invitato a soffiare ad intervalli prefissati in provette che consentano la misurazione dei livelli di CO2 marcata. Se il batterio non è presente, l’urea marcata transiterà attraverso lo stomaco e, non essendo avvenuta alcuna reazione, nell’aria espirata non si ritroverà alcun arricchimento in CO2 marcata. Al contrario, in presenza di H.Pylori, l’urea marcata verrà scissa dall’ureasi batterica con liberazione di CO2 marcata che renderà positivo il breath test.
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